lunedì 15 novembre 2010

Un racconto latitante di Katherine Mansfield

E quindi tutte le raccolte italiane di Katherine Mansfield sono incomplete: a tutte manca, almeno, un pezzo. Ricordo in particolare quella di Newton & Compton intitolata Tutti i racconti, supereconomica, in traduzione di Maura Del Serra: anche ad essa manca Coraggioso amore, che solo pochi mesi fa, per i tipi dell’editore Manni, ha visto finalmente la luce in Italia, pubblicato come racconto a se.

Coraggioso amore è rimasto inedito per anni e anni perché, eccezionalmente, non è stato consegnato dalla Mansfield, alla fine dei suoi giorni, al marito John Middleton Murry, editore insaziabile dei suoi resti manoscritti, ma all’amica Ida Baker. Questa amica sua non doveva essere altrettanto amica del marito, visto che si è tenuta il segreto per sé e soltanto dopo che lui è morto (1957) lo ha divulgato. Si arriva così al 1974, mezzo secolo dopo la morte dell’autrice, quando finalmente Coraggioso amore (Brave Love) compare in una edizione aggiornata delle Collected Stories of Katherine Mansfield. In Italia però nessuno lo traduce fino al 2009.

Coraggioso è l’amore del candido, generoso Mitka per la subdola Valerie. Coraggioso ma condannato al fallimento, anzi alla tragedia: inevitabilmente Valerie farà il passo dalla falsità alla crudeltà, e Mitka dall’ingenuità alla pazzia. Questa è la storia, in estrema sintesi.

Un finale troppo facile, dirà qualcuno: una storia così la scrive anche un dilettante...

Be’, sì e no. È vero che questa storia —come Marco Sonzogni, nell’introduzione del volume, ricorda a più riprese— grida dappertutto la sua incompiutezza, la sua stesura soltanto provvisoria. E in questo senso, pur tenendo testa, per stile e per capacità di suggestione, ad altri pezzi di bravura della Mansfield, è una storia che difetta di proporzione, di misura, di quella grazia con cui, per esempio, Il Signor e la Signora Colombo, un racconto per tanti versi simile, trova la strada della conclusione.

Ma ecco, poi c’è lo stile, i lampi di genio che lasciano meravigliato anche il lettore meno sensibile. Pensare che un qualsiasi autore di serie B avrebbe potuto scrivere un racconto come Coraggioso amore è un’ingenuità degna di Mitka: “«Sei stanca, Valerie.» «Sì, credo di esserlo un po’. È il sole.» E Mitka si vide all’improvviso come un immenso gigante che prendeva il sole e lo scaraventava via perché splendeva su Valerie con troppa intensità”.

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