venerdì 30 settembre 2011

Diversi, quindi simili

Una di loro è il titolo di un romanzo di Paola Capriolo pubblicato da Bompiani nel 2001. Una di loro, sì: un vicolo cieco di pronomi di cui, naturalmente, “loro” è più significativo di “una”.

E allora loro chi sono? Loro sono gli immigrati: “loro” in quanto da noi ritenuti diversi. Su questo argomento, la Capriolo ha pubblicato pure, pochi mesi fa, un romanzo per ragazzi dal titolo Io come te, che sarebbe un altro gioco al pronome. Fa bene Paola Capriolo a scrivere anche per ragazzi. Mi ricorda quello che diceva Gadamer negli ultimi anni della sua vita: che ormai non andava più alle università a parlare di filosofia, che preferiva andare alle scuole, perché ai nostri giorni l’animo di un giovane ventenne è già troppo condizionato, troppo inquinato, per pretendere di fargli pensare o di aiutarlo a impostare la propria vita secondo un principio fermo di ragione pratica. Non per caso Paola Capriola è filosofa.

Comunque, Una di loro non è un romanzo impegnato o edificante (in senso etico). È un romanzo che parla di estetica; e, solo attraverso l’estetica, anche di etica.

In un albergo di montagna, un professore di estetica alle prese con la stesura di un saggio scopre Iasmina, una cameriera foranea: diversa, esotica, piuttosto scialba…, soprattutto però scomoda. E con lei scopre loro, la comunità di cui lei fa parte.

Il professore non ha pace. Perché ogni giorno che passa le sue idee sulla bellezza gli sembrano più discutibili? Narciso e Narciso, ovvero i labirinti della bellezza, si doveva intitolare il suo saggio. Ma arriva un momento in cui quell’impostazione non gli dice più niente. “Né Narciso né Narciso riescono a ispirarmi altro che indifferenza”, confessa a se stesso, tra la frustrazione e la rabbia; “anzi, quel titolo stesso mi appare ormai una spiritosaggine scipita”.

Una sera, seduto in un caffè con Claudia, borghesotta detestabile all’assalto della sua amicizia, vede da lontano una ragazza magra dai capelli castagni con jeans e maglietta: è lei, pensa subito, e ciò lo turba in un modo inspiegabile. Ma la vera rivelazione arriva dopo, quando scopre che la ragazza, adesso più vicina, in realtà non è lei: è una giovane villeggiante. Quindi Iasmina non è tanto diversa, “loro” non sono tanto diversi… E quindi lo specchietto magico della bellezza ci può mostrare come bello, cioè come simile a noi, anche il cosiddetto diverso.

Non aggiungo altro: il libro va letto. Dico solo che la storia è raccontata con la solita eleganza della Capriolo, ma anche con un tocco di ironia e di comicità che forse non è abituale in lei e che sorprende piacevolmente.

venerdì 16 settembre 2011

La lluvia de ayer en cinco haikus

Los rayos rompen
los truenos en mil ruidos.
El sol se esconde.

        * * *

Pasos inciertos:
la lluvia me ata al cielo,
el barro al suelo.

        * * *

Tamborilean
las gotas en los charcos
de la nostalgia.

        * * *

Lluvia obsesiva.
El limpiaparabrisas
reza y olvida.

        * * *

Como el paraguas,
solo tras la tormenta
gotea el árbol.